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Pregiudizio, Giudizio e Discernimento: Riflessioni di Marco Ferrini (parte 2)

Il discernimento come chiave per la crescita interiore


Il discernimento rappresenta uno strumento fondamentale e irrinunciabile per il progresso spirituale e relazionale, poiché ci permette di andare oltre le apparenze e le percezioni distorte per accedere a una comprensione più autentica e profonda della realtà. Marco Ferrini lo descrive come un processo che non si limita a separare il vero dal falso o il transitorio dall’eterno, ma che ha anche la capacità di ricomporre, mettendo in connessione la nostra esperienza interiore con i valori più elevati dell’anima.

Discernere significa guardare con occhi attenti e con il cuore aperto, riconoscendo non solo ciò che è utile e costruttivo, ma anche ciò che è autentico e in sintonia con la nostra essenza più profonda. Questo processo richiede consapevolezza, una capacità che si sviluppa attraverso un’educazione continua della mente, e che ci consente di utilizzare il linguaggio e i pensieri con precisione e responsabilità. Dobbiamo ben conoscere il campo semantico delle parole che scegliamo di usare, poiché ogni parola porta con sé un’energia che può influenzare il nostro modo di percepire e interagire con gli altri.

Il discernimento, inoltre, non è solo un’abilità intellettuale, ma un’arte che coinvolge la totalità del nostro essere. Richiede una profonda esperienza personale del significato delle parole e delle idee che esprimiamo, affinché non restino concetti astratti, ma diventino parte integrante della nostra vita quotidiana. Attraverso il discernimento, siamo in grado di individuare le priorità essenziali, evitare decisioni affrettate o influenzate da emozioni transitorie, e agire in modo che ogni scelta sia guidata da saggezza e amore. In definitiva, il discernimento non solo ci aiuta a vivere con maggiore autenticità e coerenza, ma diventa anche un ponte che collega la nostra interiorità con gli altri, favorendo relazioni più profonde e armoniose. È uno strumento che, se coltivato, ci eleva spiritualmente e ci rende capaci di vivere in connessione con i più alti ideali dell’anima, contribuendo non solo al nostro benessere, ma anche a quello della comunità in cui viviamo.

L’invito alla riflessione

Durante il seminario, Marco Ferrini ha dunque posto l’accento sul significato del “non giudicare”. Ha spiegato che questa espressione, spesso ripetuta come un principio universale, rischia di trasformarsi in un dogma se viene accolta senza una riflessione profonda e consapevole. Un approccio dogmatico al “non giudicare” può infatti inibire la capacità di discernere, impedendo di esercitare il giudizio in modo costruttivo e illuminato.

Il Maestro ha invece invitato i partecipanti a considerare il “non giudicare” come uno stimolo a sviluppare una visione più ampia e profonda della realtà. Ha sottolineato che per giudicare con saggezza è essenziale essere consapevoli di ciò che realmente vediamo. Spesso, infatti, ciò che percepiamo non è la realtà autentica, ma una rappresentazione filtrata attraverso i nostri pregiudizi, condizionamenti emotivi o stereotipi culturali. Questa consapevolezza richiede un impegno attivo e consapevole. L’obiettivo non è eliminare il giudizio, ma trasformarlo in uno strumento illuminato dal discernimento. Questo tipo di giudizio non è mai affrettato o distruttivo, ma nasce da una visione lucida e consapevole, guidata dalla compassione e dal desiderio di comprendere la vera essenza delle cose e delle persone. Giudicare con discernimento significa riconoscere i propri limiti percettivi e impegnarsi a superarli, accedendo a una comprensione più elevata che rispetti e valorizzi sia la realtà che la nostra interiorità. In definitiva, il Maestro ci incoraggia ad affinare la nostra capacità di riflessione, esercitando un giudizio che sia al tempo stesso rigoroso e compassionevole, in grado di contribuire non solo alla propria crescita personale, ma anche a relazioni più autentiche, uno stimolo a sviluppare una visione più ampia e profonda della realtà. 

Conclusione


Questa tripartizione non è solo una guida teorica, ma un invito pratico a osservare il nostro modo di relazionarci con il mondo e a chiederci: quanto siamo liberi dai pregiudizi? Come utilizziamo la nostra capacità di giudizio? E quanto siamo consapevoli del valore del discernimento nella nostra vita quotidiana?
Pregiudizio, giudizio e discernimento non sono solo funzioni cognitive, ma strumenti di crescita personale e spirituale. Attraverso una pratica costante e consapevole, possiamo trasformare il nostro modo di vedere il mondo, creando interazioni autentiche e vivendo in armonia con le virtù dell’anima.  Offrendoci questa prospettiva, profondamente radicata negli insegnamenti della tradizione indo-vedica, Marco Ferrini ci invita a riflettere e a fare della nostra capacità di giudizio un mezzo per edificare noi stessi e la società.
Con profonda gratitudine per gli insegnamenti ricevuti e l’opportunità di condividerli.

Nota: Se desideri approfondire questo argomento, ti invitiamo a partecipare al seminario residenziale di Marco Ferrini, in programma dal 18 al 21 Aprile 2024. L’evento sarà accessibile sia in presenza che online. Per informazioni e prenotazioni, scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Prenota subito il tuo posto!

Barbara Frigerio

 

 

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