Teoria e prassi per una vita di successo - Nessun dorma
Come fermare il dis-umanesimo in corso? Come porci di fronte al progressivo degrado sociale e alla perdita dei diritti costituzionali? Come siamo giunti al punto in cui siamo? Farsi delle domande è l’unico mezzo per darsi delle risposte e proporre soluzioni efficaci.
Siamo giunti a questa situazione in forza di un preciso piano manipolatorio, portato avanti per decenni da persone che hanno lavorato nell’ombra. Il progetto è imporre a livello mondiale un nuovo modello socio-economico che favorisca una ristrettissima cerchia di privilegiati a scapito del resto della popolazione. Lo strumento principale per la realizzazione di tale malvagio disegno è il linguaggio.1
Come sosteneva Joseph Goebbels, ministro della propaganda del Terzo Reich, una falsità ripetuta innumerevoli volte si impone come verità. Attraverso una comunicazione manipolatoria è dunque possibile controllare la popolazione, e con il potere attualmente sviluppato dai mezzi di comunicazione -che sono penetrati nell’intimità di ciascuno conquistando ogni istante della vita individuale- questo fenomeno di condizionamento programmato di massa ha raggiunto dimensioni mostruose.
È facile manovrare persone confuse e impaurite, e i mezzi di (dis)informazione sembrano intenzionati a favorire lo sviluppo di questa dinamica, impegnati come sono a trasmettere ininterrottamente messaggi contraddittori e inquietanti che esasperano un seppur reale pericolo e permettono alle istituzioni di imporre provvedimenti sproporzionati e privi di fondamento razionale e scientifico.
Se è vero che le persone spaventate si controllano meglio, è altrettanto vero che emozioni altamente tossiche come la paura incidono negativamente sul piano della felicità individuale e sulla qualità delle relazioni. Felicità e relazioni: i due perni più importanti in una vita degna di definirsi umana, che dovrebbero essere sempre anteposti a qualsiasi altra considerazione.
È forse in corso un nuovo processo di schiavizzazione? Un processo che coinvolga una larghissima fascia della popolazione mondiale? E quali sono i caratteri distintivi della schiavitù? Attraverso la penna di Senofonte, Socrate ci avverte che la forma più dura di schiavitù è quella imposta dalle passioni, che esauriscono le risorse degli esseri umani espropriandoli di ogni libertà. Oggi si schiavizzano le persone immettendo nel loro inconscio una sterminata quantità di dati che inquinano alle radici l’intelligenza e le emozioni, e inducono comportamenti autodistruttivi e antisociali.
Dovremmo tornare a interrogarci su questi temi, perché oggi alcuni caratteristiche proprie della schiavitù non vengono percepite come tali e vengono piuttosto assimilate come legittime. Mentre altri aspetti, che sono contrari alla schiavitù -come la disciplina, il senso di responsabilità, la coerenza e il rigore morale- vengono considerati come suoi sintomi.
In queste circostanze, in cui le persone hanno perduto punti di riferimento validi, non è difficile trasformare l’umanità in una sorta di allevamento intensivo, in cui ogni bene è sostituito con il suo equivalente digitale. Osservando con distacco quanto si sta verificando, penso che stiamo attraversando tempi critici, in cui è importante vigilare e far valere i diritti garantiti dalla Costituzione. Tempi in cui conviene risvegliarsi, piuttosto che lasciarsi narcotizzare e intimidire; in cui conviene ragionare, prendere consapevolezza di quanto sta accadendo e chiedere spiegazioni.
La dialettica oligarchia-democrazia ha attraversato la storia per millenni e non dobbiamo sorprenderci se periodicamente riemergono pulsioni elitarie liberticide. La libertà, però, dovremmo cercarla primariamente in noi stessi, nella nostra realizzazione spirituale. Come affermava il filosofo greco Epitteto, “nessuno è libero se non è padrone di se stesso”, se non è capace di auto-regolarsi, di dominare le proprie pulsioni e istinti, di scegliere consapevolmente lo scopo cui tendere e di porre in atto tutti quei comportamenti e sacrifici che servono a raggiungerlo.
È in atto uno smantellamento di tutto ciò che è umano, l’imposizione di una bio-politica che si avvale dei più recenti ritrovati tecnologici per controllare e condizionare l’umanità intera, considerata oramai superflua a confronto delle prestazioni che possono essere garantite dall’intelligenza artificiale e dagli sviluppi della robotica. La famiglia, come primo nucleo sociale, è sotto un feroce attacco volto a svuotala di contenuto. Poteri forti, che agiscono a livello globale, sono intenti a logorarla, lacerarla, dissolverla, per sostituirla con una sua forma artificiale. Sono sotto attacco la maternità e la paternità, e sono già in avanzato stato di sperimentazione uteri tecnologici che potrebbero distruggere il modello sociale che conosciamo, per affermarne uno nuovo, fatto di individui senza radici e senza identità: perfetti schiavi, inconsapevoli dei diritti naturali dell’essere umano.
Il linguaggio che caratterizza la società odierna è oramai talmente corrotto che non permette di delineare vie di uscita da questo processo profondamente radicato nell’inconscio individuale e collettivo delle persone. Il più urgente dei doveri è plasmare un linguaggio innovativo, fondato sulla coerenza emozionale oltre che sulla conseguenzialità logica. In mancanza di tale potente strumento, non vi è alcuna possibilità di un benefico rinnovamento economico, sociale, culturale e spirituale.
Eppure, l’asimmetria tra gli schieramenti in campo è tale che né la logica, né il linguaggio sono strumenti sufficienti per contrastare l’arroganza di coloro che detengono tutte le leve del potere, a cominciare dai mezzi di (dis)informazione. Per contribuire a modellare la trasformazione in corso, occorre armarci delle antiche, splendenti, invincibili armi delle virtù, e rispondere così agli attacchi in corso nel modo più costruttivo e non-violento, attraverso la pratica di questi eterni principi universali.
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1 Vedi il mio articolo La Verità è la Via
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